Definizione di zona umida – il Governo chiarisce

Definizione di zona umida – il Governo chiarisce

Definizione di zona umida – c’è voluto il convegno di Bruxelles del 1° febbraio per scuotere chi doveva fornire chiarimenti  –  Ue, Fiocchi (FDI-ECR): bene Governo con circolare applicativa su divieto del piombo nelle zone umide

 Definizione di ZONA UMDIDA – Per zona umida si deve intendere la zona acquitrinosa che per dimensioni, instabilità morfologica e natura sia in grado di fornire un Habitat stabile e duraturo agli uccelli acquatici. Tale zona umida non descrive in maniera quantificata la dimensione minima di essa o la durata minima della sua esistenza tale da rispondere alla natura temporanea della zona stessa – Escluse da tale definizione tutte le aree idriche effimere, soggette a variazioni temporanee  del livello dell’acqua o del contenuto di umidità prive del carattere di stabilità. L’accertamento della violazione del divieto dev’essere compiuto tenendo conto di tutte le informazioni e circostanze necessarie ad attestare l’effettivo e concreto pericolo attuale della diffusione del piombo nell’ambiente. Nel rispetto del regolamento il soggetto trovato in o intorno a zone umide, come appunto definite, che porti con sè pallini di piombo durante la battuta di caccia, o in relazione ad essa, potrà dimostrare, se richiesto, che intendeva effettivamente sparare altrove, essendo solo in transito nella zona umida 

Per essere informati leggete la circolare integrativa : Circolare applicativa sul divieto del piombo nelle zone umide 

La Commissione ha utilizzato la definizione di zona umida della Convenzione di Ramsar

Definizione di Zona Umida – “La Commissione Europea ha imposto il divieto del piombo nelle zone umide a partire dal 15 febbraio 2023, attraverso un Regolamento che lasciava adito ad interpretazioni estensive e poco chiare che avrebbero potuto avviare dei lunghi contenzioni, esponendo i cittadini cacciatori a conseguenze di natura penale”. Così in una nota l’eurodeputato di FdI- Ecr Pietro Fiocchi.

Da Bruxelles UE – l convegno sulla caccia

“Di questo argomento si è parlato diffusamente nel corso del convegno che ho organizzato lo scorso 1 febbraio al Parlamento europeo a Bruxelles. Durante il convegno sono state esposte al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e al Sottosegretario con delega alla Caccia Claudio Barbaro, le preoccupazioni derivanti dal Regolamento comunitario e la necessità dell’emanazione di una Circolare di chiarimento che colmasse le lacune e rispondesse ai dubbi interpretativi del Regolamento stesso. La risposta del Governo e’ stata tempestiva e oggi è stata formalizzata la Circolare applicativa a firma congiunta dei Ministri Lollobrigida e Pichetto Fratin e mandata in pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Mi congratulo con il Governo, i Ministri e i Sottosegretari competenti per la tempestività e l’incisività che hanno dimostrato nel rispondere alle istanze presentate, dimostrando nei fatti la rapidità’ di comprensione dei problemi e la concretezza nel risolverli, manifestando un cambio di passo rispetto al passato. Ciò è stato possibile grazie alle mie personali interlocuzioni con i Ministri e i Sottosegretari competenti e all’intenso e indispensabile lavoro di staff ai quali va il mio ringraziamento. Dopo oltre vent’anni – conclude Pietro Fiocchi – voltiamo pagina e sono certo che con il lavoro di squadra apriremo una nuova stagione che ci consentirà anche di allineare al resto d’Europa la legge quadro n. 157/1992 sulla protezione della fauna selvatica omeoterma”.

In allegato il testo della Circolare applicativa. Circolare applicativa sul divieto del piombo nelle zone umide  

La Circolare è pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale

 

 

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1 Commento

  • Mimmo Ienco

    Grazie, mi auguro che sempre ci sia qualcuno che tuteli noi cacciatori. Noi cacciatori siamo i primi a rispettare la natura, la flora e la fauna; non siamo come alcuni … che non conoscono il cosiddetto “ECOSISTEMA “,lasciando un numero incontrollato di cinghiali, che si sono impossessati di tutto il territorio, che una volta era coltivato a cereali di ogni varietà; per non parlare del dissesto di tutto il territorio con le relative falde acquifere. Grazie ancora a chi ci rappresenta e ci tutela.

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