Catture richiami – gli animalisti ricorrono al Tar

Catture richiami in Lombardia- ambientalisti e  animalisti annunciano ricorso al Tar. 

Catture richiami -Non hanno perso tempo le associazioni animaliste per dichiarare guerra alla “delibera” della Regione Lombardia sulla riapertura dei roccoli per la cattura dei richiami vivi. Scadalizzate le associazioni animaliste e ambientaliste hanno preannunciato il ricorso al Tribunale Amminstrativo. Ovviamente non è una novità che queste associazioni riversino astio, risorse e tempo contro la caccia che è una pratica tutelata per legge. Meglio farebbero a non perdere di vista i veri problemi che toccano l’ ambiente e il clima. Bene ha fatto nei giorni scorsi il Senatore Bruzzone ha interpellare il Ministro Costa con domande specifiche su Key Concepts e Ispra che finiranno per mettere l’Italia in uno stato di disuguglianza con gli altri stati membri nella UE. Questa è una partita che si giocherà sulla direttrice Bruxelles-Roma

C&D

 

Di seguito vi riportiamo il Cacciapensieri curato dalla FIDC di Brescia

 

Cacciapensieri 

Con delibera del 31 luglio Regione Lombardia ha approvato il calendario per l’annata venatoria 2019/20 i cui contenuti sono presso che uguali a quelli degli scorsi anni. V’è poi da considerare che le questioni più specifiche relative alle cacce agli ungulati, al cinghiale ed alla tipica fauna alpina saranno definite con decreto successivo dai dirigenti delle varie UTR regionali, cosi come le eventuali giornate integrative per la caccia alla migratoria da appostamento fisso.

Catture richiami -Assume invece grande importanza la delibera riguardante la cattura di uccelli selvatici per la cessione ai fini di richiamo per la caccia da appostamento. Dopo molti anni, in cui si è dato vita in Lombardia anche ad una banca dati regionale sui richiami vivi, si assiste alla espressione di volontà politica che ci fa piacere, aldilà dei numeri complessivi.

Autorizzare la cattura di 12.700 capi di specie cacciabili non stravolge sicuramente degli equilibri ambientali; semmai aiuta a garantire che una caccia contemplata dalla legge, da appostamento con richiami vivi, possa essere praticata senza istigare alcuno alla rincorsa a mercati alternativi, a volte di dubbia legittimità. Ma appena avuta notizia della delibera le principali associazioni ambientaliste italiane hanno parlato di atto gravissimo, adottato i violazione di tutte le norme nazionali e comunitarie e preannunciato subito ricorso al TAR regionale Lombardia.

Ad ognuno il proprio mestiere; certo che se ci si permette di criticare Regione Lombardia di far ritornare i lombardi con questo atto al Medioevo ci si permetta di dire che se le priorità delle associazioni ambientaliste sono quelle di fare la crociata sulle catture, pare a noi che la difesa ambientale potrebbe essere svolta a un livello migliore e più adeguato alle vere emergenze ambientali.

Noi comunque ringraziamo Regione Lombardia e confidiamo che la ragione, che è di casa anche nei Tribunali Amministrativi, possa avere prevalenza rispetto alle grida e allo straccio delle vesti, francamente eccessivo rispetto alla reale portata delle questioni.

a cura di FIDC Brescia

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