Piano di gestione dell’ allodola: una nuova minaccia

Piano di gestione nazionale dell’allodola

Preoccupante l’indicazione data dal neo Ministero della Transizione ecologica al MIPAF e a ISPRA – Un chiaro invito a Ispra, di conseguenza alle Regioni, di non eccedere con il carniere, ma potrebbe anche nascondersi qualche altra beffa per i praticanti di questa caccia

Piano di gestione dell’ allodola

Sebbene quella dell’ allodola sia una caccia specialistica, non praticata dai capannisti che non la detengono neppure come richiamo, questa lettera PG_146546  mette in evidenza tre obbietti del piano di gestione e conseguenti azioni per:

  1. miglioramento dell’habitat della specie negli agro-ecosistemi (obiettivo ; la sostenibilità del prelievo venatorio (obiettivo
  2.  sostenibilità del prelievo venatorio
  3. approfondimento delle conoscenze disponibili per il territorio nazionale risultano fattori chiave per la piena comprensione della biologia della specie

A margine di questo si legge nel documenti che : “Ad oggi non risultano progressi adeguati nell’attuazione del piano” e anche che: “Ad oggi si riscontra la quasi totale assenza di informazioni relative alle azioni di “Miglioramento dell’habitat negli agro-ecosistemi”, conseguentemente questo obiettivo sembra ad oggi inattuato.

Piano di gestione dell’ allodola – Si richiama come l’indicazione del piano, che fissa un limite degli abbattimenti a 10 capi al giorno per un numero massimo di 50 capi all’anno, può essere valutata negli
effetti sulla popolazione solo a fronte di un’esaustiva raccolta ed elaborazione dei dati.
Resta quindi fondamentale la necessità di conoscere tempestivamente la quantità di capi abbattuti, desumendoli dalla lettura dei tesserini venatori. Si osserva altresì
che alcune Regioni, nell’ambito del report annuale per l’applicazione del ‘Piano di contrasto contro gli illeciti con gli uccelli selvatici’, non hanno trasmesso alcun dato relativo alla vigilanza, cosa che evidentemente include la mancanza di controllo della consistenza dei carnieri di allodola.

Nella parte finale, e qui si nasconde la minaccia, si legge anche che : L’attuazione delle misure del ‘Piano di gestione nazionale dell’allodola’ rappresenta condizione imprescindibile per proseguire lo sfruttamento venatorio della specie in questione in conformità alla Direttiva 09/147/CE e tutte le informazioni sono indispensabili per la notifica necessaria a far sì che l’Eu-Pilot 6955/14/ENVI
riguardante l’attività venatoria praticata nei confronti di specie in sfavorevole stato di conservazione non si trasformi in procedura di infrazione.
L’ISPRA ( a cui toccherà l’ultima parola)  all’atto di valutazione dei calendari venatori per la prossima stagione venatoria, vorrà tenere in considerazione lo stato di applicazione delle misure previste dal ‘Piano’ in parola.

 

la redazione

 

 

 

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1 Commento

  • Ferdinando Ratti,presidente provinciale Italcaccia Como -Lecco

    Il Pian di Spagna in provincia di Como(ora Lecco)era il posto di passo per le allodole e Como negli anni 60/70;le catturava e distribuiva a tutte le altre province lombarde,ora queste sono quasi scomparse,perchè è cambiato anche il modo di fare agricoltura,ora i prati vengono falciati con le rotanti,non con le BCS,e si è persa l’abitudine di concimare i prati con il vecchio care letame(perchè puzza) ma con i vari concimi chimici!!!
    Vi racconto un episodio che ho assistito personalmente,nel piano d’Erba di fronte al centro espositivo fieristico Elmepe,ora Parco Lambro e centro sportivo;negli anni 70 era una zona di prati marcitori, dove il mese di ottobre trovavi allodole,pavoncelle,beccaccini,beccacce;e tutta la selvaggina migratoria;i contadini che curavano quei prati avevano incominciato a concimarli con i vari 10/10/10,12/12/12,15/15/15 della Montedison,le allodole erano sparite e altrre specie migratorienon si fermavano più(esclusi gli storni),poi vedendo che l’erba cresceva rigogliosa,questi misero nella stalla qualche capo in più di mucche da latte,;ma come si sà la mucche mangiano l’erba ma fanno anche la cacca;quindi hanno avuto dei problemi di letame,allora hanno incominciato ad usarlo per concimare i prati che falciavano(allora per tagliare l’erba su usava la BCS)ebbene concimare ancora i prati con il letame e vedere il ritorno delle allodole e le altre specie;è stata la stessa cosa!

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