CACCIAPENSIERI a cura di FIDC Brescia. Prevenzione malattie attraverso la ricerca scintifica sulla fauna selvatica.
Ancora una volta il mondo venatorio è chiamato a essere parte attiva di un sistema di sorveglianza sanitaria della fauna selvatica utile non solo per la ricerca, ma concretamente in termini di prevenzione per la salute umana. A partire dagli anni ‘90, si sono identificate in Italia e altri Paesi europei diverse patologie nuove o emergenti, responsabili malattie nell’uomo e negli animali. Tra queste vi è la West Nile Disease (WND), malattia infettiva virale (flavivirus) non contagiosa (non trasmessa per contatto diretto), veicolata da insetti vettori come zanzare. La WND è una zoonosi: l’uomo s’infetta attraverso la puntura di zanzare infette, che hanno assunto a loro volta il virus dagli uccelli, che sono gli ospiti principali, durante la fase viremica (periodo in cui il virus è presente nel sangue). Il virus si trasmette all’interno delle popolazioni di uccelli selvatici sino a quando, in condizioni ecologiche favorevoli, può trasferirsi dalle zanzare agli uomini. L’uomo, i cavalli e altri mammiferi sono ospiti “a fondo cieco” dell’infezione, non in grado di trasmetterla ad altri uomini. Fortunatamente la maggior parte delle infezioni nell’uomo decorre in modo del tutto asintomatico. Uno dei pochi strumenti efficaci nell’arginare e prevenire le virosi trasmesse da vettori, consiste nella identificazione precoce dell’ingresso del virus in un determinato territorio, in modo da permettere l’attivazione dei sistemi di allerta rapida del Sistema Sanitario Nazionale (SSN). Questo obbiettivo si può raggiungere attraverso la ricerca del virus nelle zanzare e gli uccelli. Le prime sono catturate da esperti operatori del SSN. Per quanto riguarda gli uccelli, il virus deve essere ricercato nelle specie stanziali e in particolare in: Gazza, Cornacchia grigia, Ghiandaia.
Il monitoraggio in queste specie è un’attività strategica, alla quale i cacciatori possono attivamente contribuire attraverso il conferimento delle cornacchie abbattute in occasione della giornate di preapertura, le cui carcasse dovranno essere fatte pervenire all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna anche attraverso le guardie FIDC (Tel. 030.2411472) per le analisi di laboratorio.
FIDC Brescia – Ufficio Stampa
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