4° Raduno Gruppo Selecontrollori a Scandicci

4° Raduno Gruppo Selecontrollori a Scandicci

Gli scambi d’idee in materia di caccia – tra agorà virtuale ed agorà potenziale –

di Laura Tenuta

 

Per il 4° Raduno Gruppo Selecontrollori a fare cornice dell’evento lo splendido Lebbiano Residence di Scandicci (FI) di Grassi Marco e Mauro, cacciatore  e membro del gruppo.
Il gruppo dei selecontrollori  nasce nel 2013, lo scopo è già insito nel nome e conta circa 2073 iscritti che agiscono nel rispetto delle regole, che divulgano le tante informazioni soprattutto a favore di chi non conosce la materia.
In questo incontro, il 4° raduno Selecontrollori di Scandicci, il dibattito si è aperto con la problematica riguardante i ricorsi al TAR da parte di ambientalisti ed animalisti, ben strutturati e preparati, a differenza della categoria cacciatori che si trova impreparata sulle  contro risposte, non trascurabile per di più, che tali ricorsi avvengono sempre a ridosso di festività. Nella questione in cui i cacciatori non sono strutturati a rigore, rientra anche l’annoso problema dell’esistenza a dismisura di associazioni che non portano a discorsi omogenei.
Ivo Centipiani selecontrollore e proprietario di un’armeria ha così spiegato: “ In Toscana La CCT ( Confederazione Cacciatori Toscani) in difesa della caccia si sta ben muovendo a livello regionale, ad esempio ricorsi sul calendario venatorio, come per la caccia al colombaccio, altro ricorso sulla sospensione della caccia in braccata dell’art 37 della legge LR gennaio’94 (Recepimento L 11 febbraio 1992/157)”.
Attraverso questa legge, a seguito di un corso mirato e specifico, si può effettuare l’abbattimento anche nelle zone di rispetto venatorio e ripopolamento, accompagnato da polizia venatoria provinciale o alcune guardie volontarie venatorie.
Andrea Dario Manzi Fe ( selcontrollore e scrittore di libri cucina cacciagione) ha poi aggiunto: ” Bisognerebbe infiggere all’uomo comune che il cacciatore non è un criminale deve, comunque, trasmettere sicurezza e non violenza o accanimento per fare carniere, anello di congiunzione tra contadino e natura”. Purtroppo bracconieri e quanti agiscono infischiandosene delle regole, rovinano non poco la categoria e quest’anello di congiunzione si perde tra retorica ed argomentazioni sottili e non di facile gestione.
Sempre seguendo la legislatura altro argomento che scotta l’abrogazione L 842 , tale legge in materia di caccia canta così:
Il proprietario di un fondo non può impedire che vi si entri per l’esercizio venatorio, ameno che il fondo sia chiuso [artt. 841, 1064 c.c.] nei modi stabiliti dalla legge sulla caccia o vi siano colture in atto suscettibili di danno [art. 923 c.c.]. Egli può sempre opporsi a chi non è munito della licenza rilasciata dall’autorità.

Al 4° Raduno dei selecontrollori si è toccato l’aspetto della sicurezza per nel possesso e maneggio delle armi. Ultimo, ma non trascurabile ragionamento, sulla sicurezza nel possesso ed uso di armi. Ancora il Centipiani: ” Alcuni arrivano presso il mio negozio e non sanno neanche come azzerare l’arma”! A tal proposito imparare e recarsi al poligono per esercitazioni utili anche, per quel che concerne il tiro lungo, per non rischiare di ferire l’animale senza abbatterlo, a ciò si aggiunga: un buon appoggio, regolare il respiro, stare in sicurezza, effettuare la manutenzione, tarare l’arma e l’ottica.

Anche questi consigli si aggirano negli scambi di vedute tra i componenti del gruppo.
Così assistiamo, come nell’antica Grecia ad una sorta di  agorà ( all’occorrenza virtuale) che convoca i suoi membri anche in incontri concreti dove scambi di opinioni, pensieri, pareri, proposte cercano di convergere verso questioni uniche con la speranza che si arrivi a soluzioni utili anche a livello nazionale.
Purtroppo mio malgrado, spesso ho dialogato con cacciatori che non vedono al di là del loro fucile, del loro cane, dello sparo, il Gruppo Selecontrollori attraverso questi confronti pensieri ed opinioni cerca coesione non separatismo!

Testo e foto Laura Tenuta

 

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