Un anno dopo … e nessun cambiamento

Un anno dopo … nessun cambiamento !

Il ritorno dei SOARDA – state certi che per l’operazione “Pettirosso” le coperture economiche ci saranno

 

Un anno dopo – Manca poco per celebrare il primo anno di vita di questo Governo: era il 25 settembre dello scorso anno. Un Governo che per quelli che condividono la nostra passione doveva rappresentare la svolta, il cambiamento totale, la rinascita. A distanza di un anno possiamo dire che per ora è cambiato tutto per non cambiare niente. ISPRA è sempre al suo posto, con i suoi “copia-incolla” sistematici che non tengono conto di nessuna osservazione scientifica, i nostri antagonisti proseguono nelle loro rappresaglie quotidiane e i tribunali amministrativi sono già pieni di lavoro pronti alle “sospensive” .

Fra qualche giorno in diverse Regioni ci sarà la preapertura in attesa che la partenza della nuova stagione venatoria venga decisa poi nelle aule dei Tribunali. Vi sembra sia cambiato qualcosa ? (…)

Un anno dopo – Manca poco per celebrare il primo anno di vita di questo Governo: era il 25 settembre dello scorso anno

Un anno dopo – Il Governo è senza soldi e lo stiamo vedendo ogni giorno, le promesse elettorali, quelle sul salario minimo, taglio del cuneo fiscale, agevolazioni per i lavoratori dipendenti … tutto rimandato. Sanità sempre meno  efficiente e sempre più a carico di chi ha bisogno di cure, costo carburanti e alimentari ormai fuori controllo, inflazione … . Ma per una cosa, state certi,  i soldi ci saranno …! Si, ci saranno  per il ritorno dei SOARDA in terra bresciana. Garantito che le coperture per mantenere un mese i circa 30 forestali che arriveranno da Roma saranno trovate per garantire la mascherata lotta al bracconaggio nelle Highlands bresciane, terre di feroci Highlanders. Garantito che non ci saranno restrizioni pur di mantenere ordine e disciplina con i cacciatori. Trenta giorni di agguati e controlli per sottomettere questi barbari del terzo millennio, questi boomer senza morale che appesantiti dagli anni catturano specie proibite e per stilare rabbrividenti bilanci di fine operazione da offrire in pasto ai giornali di provincia, nei quali si mostreranno verbali per un centinaio di metri di rete sequestrati, qualche munizione, qualche fringuello e qualche  peppola nei congelatori. Per non parlare dei richiami vivi e della questione anellini che benché quasi risolta la situazione ci vorrà tempo, mesi, per la sua attuazione.

La domanda che ci si pone è, ancora una volta e sempre la stessa, ma quanto costa questa operazione, chi la paga, da dove provengono le coperture e poi ancora una domanda:  … ma tutto questo ha un senso ? E’ giusto che in una nazione dove i fatti di cronaca vera sono in forte crescita (stupri, femminicidi, omicidi, morti bianche, ecc.) e dove le carenza di forze di polizia è un problema conclamato si sperperi denaro pubblico contro una categoria come quella dei cacciatori ( che non sono bracconieri) ?  Ha senso che la credibilità di queste persone venga costantemente messa alla gogna mediatica pubblica ? Ha senso che non ci siano mai controlli (anche  fra i bilanci) per certe associazioni anticaccia, che sfruttano la manovalanza più ingenua e ignorante per le loro azioni di vandalismo dove non vengono mai individuati i responsabili ?  La lotta al bracconaggio va bene e non sono certo i cacciatori ( da non confondere o equiparare ai bracconieri) ad impedirla o boicottarla. A tutto però c’è un limite e la pazienza alla fine viene meno. E se tutto questo accade non è certo colpa delle nostre associazioni, anche se qualcuno spesso le critica anche in maniera pesante. Ci sono divisioni e diversità di vedute, ma ci sta. Poi spesso si scopre che quelli che criticano utilizzando i social non hanno mai partecipato alla vita associativa, alle riunioni, e non sono in grado di formulare proposte concrete. Magari cambiano anche associazione per una cineseria di gadget, trattasi di  pura miseria.

 

C&D

bdm

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