Stop alle catture in Lombardia: il Consiglio dei Ministri ha proceduto ad annullare la delibera regionale
Alla fine il Ministro Galletti l’ha spuntata e dopo il diniego della Regione Lombardia, attraverso la ferma risposta dell’Ass.re Fava, ha proceduto d’ufficio alla chiusura dei centri di cattura. Una situazione imbarazzante per questo Governo che con tutti i problemi di cui sono investiti l’Italia e gli italiani si accanisce sulla “caccia”. Prima con la questione dello spiedo che non potrà esser più commercializzato nei ristoranti e trattorie ed ora con la chiusura delle catture. L’impressione e il sospetto è che il Governo italiano stia barattando con altre questioni che riguardano soprattutto l’impatto ambientale le decisioni di messa in mora per l’Italia. Come dire …ci venite incontro da una parte e noi vi offriamo in cambio la caccia. Tutto questo senza ovviamente tenere conto dell’effetto “domino” che tali situazioni avranno come ripercusione sull’attività venatoria e sull’occupazione ad essa collegata.
Ecco il testo approvato ieri sera.
Il Consiglio dei Ministri, riunitosi ieri a Roma a Palazzo Chigi, ha proceduto ad annullare una delibera della Giunta regionale della Lombardia, avente a oggetto i richiami vivi.
Dal resoconto del CdM pubblicato sul sito istituzionale del Governo:
“Poiché non conformi alle norme europee ed interne in materia di conservazione di uccelli selvatici, sono state annullate dal Consiglio dei Ministri una delibera della Giunta della Regione Emilia Romagna ed una analoga della Regione Lombardia che hanno autorizzato per il 2014 impianti di cattura di animali vivi da utilizzare come richiami per la caccia.
Entrambe le delibere erano state precedentemente oggetto di diffida e l’annullamento deciso oggi dal Consiglio dei Ministri, proposto del Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti, interviene per evitare sanzioni europee”.
Caccia & Dintorni – la redazione
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