Salvini contestato duramente dai cacciatori bresciani
Salvini contestato pesantemente dai cacciatori bresciani
Salvini era nel bresciano per sostenere la campagna elettorale di due candidati sindaci, ma ad attenderl c’erano diverse centinaia di cacciatori “incazzati neri”
Matteo Salvini, il leader della Lega, ricorderà a lungo il passaggio in terra bresciana a sostegno dei candidati sindaco di Torbole Casaglia e Castelmella (BS). Lo ricorderà per l’inattesa protesta di qualche centinaia di cacciatori “incazzati neri” contro la decisione del TAR di sospendere l’attività venatoria in tutta la Lombardia. Non si è trattato di una manifestazione organizzata, e nemmeno suggerita dalle associazioni, ma di una semplice iniziativa partita meno di ventiquattro ore prima attraverso i social, dalla Val Trompia, per cogliere al volo la ghiotta occasione mediatica. Artefice di tutto il Bravehear dei cacciatori valtrumplini William Baccini, noto a tutti per la sua forte e radicata passione per la caccia da capanno, ma noto anche per le sue iniziative estemporanee pro-caccia.
Salvini contestato – E’ bastato un rudimentale messaggio social per far confluire attraverso il tam-tam mediatico diverse centinaia di cacciatori a Torbole nel pomeriggio di ieri, dove il Capitano leghista avrebbe tenuto il suo discorso. A dare sostegno all’iniziativa anche almeno un paio di Associazioni venatorie. I cacciatori, arrivati in fretta e furia da ogni parte della provincia, ma anche dalle Valli bergamasche, dal mantovano e dal cremonese, hanno subito fatto sentire la propria voce con gli slogan contro la Regione, contro l’ Assessore (colpevole di aver “bucato” la strategia e di non aver avuto pronto il piano due). Urla e grida accompagnati da una pioggia sonora di fischi che hanno indispettito non poco il Salvini in versione elettorale costretto ad interrompere più volte il suo discorso. Poi per calmare le acque c’è stato un breve confronto con una delegazione di cacciatori e la promessa di mettere subito mano alla situazione per far ripartire la stagione venatoria nel più breve tempo possibile, forse già da questo fine settimana.
Salvini contestato – Il leader leghista tutto poteva attendersi dalla visita in terra bresciane tranne che essere accolto a parolacce e fischi, anche da una buona frangia di quelle persone che lo hanno sempre sostenuto in chiave elettorale. Ad onore di cronaca va anche detto che a tratti la manifestazione ha assunto anche una connotazione politica, che nulla aveva a che vedere con la protesta. Forse qualcuno ha cercato di strumentalizzare la cosa approfittando della cassa di risonanza del momento, oppure si è cercato solo di innervosire ancora di più il Capitano. A parte questo piccolo frangente va detto che la presenza dei cacciatori lombardi di ieri a Torbole non è passata inosservata e che ora si attende il riscontro. In gioco non ci sono solo le cacce tradizionali ma la “caccia” a 360° : quella alla migratoria, quella di penna e di pelo, che meritano per prima cosa rispetto. La Giunta regionale sta già lavorando per redigere e riformulare un nuovo calendario che tenga conto dei pareri ISPRA senza però mortificare nessuna forma di caccia. Un calendario che consenta da subito, da sabato, di riprendere una stagione bruscamente interrotta dal Tribunale Amministrativo. Ora è su quello che si deve lavorare ! Per la “caccia alle streghe” e per chiedere conto ai responsabili di quanto accaduto ci sarà tempo.
PS …. non è mancata la tradizione dei selfie e così dopo la contestazione e i fischi in diversi hanno chiesto di farlo.
C&D
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at 19:58
Grazie grazie Willi!!
Grazie ai cacciatori che hanno trovato del tempo per farsi vedere! Per far capire che non ci possono prendere in giro!! per far vedere che la nostra tradizione la nostra coltura e’ tutto per noi e’ tutto per me amo la caccia vivo per lei tutto l’anno tutti gli anni!!
Grazie nonno per avermi trasmesso questa passione!!