PSA Piemonte – la preoccupazione degli agricoltori
PSA Piemonte – la preoccupazione degli agricoltori
La situazione dei cinghiali in Piemonte continua a rappresentare una sfida significativa per la regione. Nonostante gli sforzi di gestione, gli abbattimenti sono stati insufficienti a contenere la proliferazione di questi ungulati, causando danni all’agricoltura, alla biodiversità e alla sicurezza stradale. Inoltre, i risarcimenti per i danni subiti dagli agricoltori e dai cittadini sono attesi da oltre dieci anni, generando insoddisfazione e tensioni tra le parti coinvolte. La regione sta valutando nuove strategie e interventi per affrontare questa problematica in modo efficace e tempestivo, ma la situazione richiede ancora un impegno concreto e coordinato tra enti pubblici, agricoltori e cittadini.
PSA Piemonte – la preoccupazione degli agricoltori – in sintesi le richieste fatte da C.I.A.
Una richiesta ufficiale rivolta alla Città Metropolitana di Torino, firmata da Stefano Rossotto, presidente provinciale di Cia Agricoltori delle Alpi, e da altri rappresentanti del settore agricolo, riguardante la gestione della fauna selvatica nel territorio torinese e le problematiche ad essa associate. Di seguito una sintesi e analisi dei punti principali:
- Richiesta di intervento:
Si chiede alla Città Metropolitana di agire con maggiore decisione e di farsi parte diligente nei confronti di Regione Piemonte e altri organismi competenti, per contenere l’espansione della fauna selvatica, considerata ormai fuori controllo. - Problemi principali evidenziati:
- Cinghiali: Distruggono le coltivazioni e rappresentano un rischio di trasmissione della peste suina negli allevamenti.
- Lupi e caprioli: Sono considerate emergenze, anche se non vengono forniti dettagli specifici nel testo.
- Critiche sulla gestione e competenze:
- Esiste una sovrapposizione di competenze tra Provincia, Regione e i commissari regionale e nazionale, che ostacola gli interventi di contenimento.
- Si richiedono più abbattimenti di cinghiali e la possibilità per le guardie provinciali di agire senza ritardi burocratici.
- Riforma della legge sulla caccia (legge 157/1992):
- Si propone di affidare la gestione degli Atc (Ambiti territoriali di caccia) al settore pubblico, eliminando gli interessi di parte e favorendo una gestione più efficace e meno condizionata dalle componenti venatorie.
- Si evidenzia che nelle zone di caccia riservate alle squadre, gli abbattimenti si sono ridotti, suggerendo un problema di efficacia.
- Preoccupazioni per la peste suina:
- Nel Torinese non si sono ancora verificati casi di contagio, ma nelle zone di ripopolamento vicino alle aree di restrizione gli abbattimenti sono ostacolati da limitazioni burocratiche, rendendo inefficaci gli interventi.
- Danni e rimborsi:
- Gli agricoltori preferirebbero non subire danni, ma nel caso si rivolgono ai rimborsi.
- Sono segnalati ritardi nei pagamenti dei risarcimenti, con alcuni ancora in attesa dal 2015.
- Si critica la richiesta di verifiche sulle perizie dei danni, che ritardano ulteriormente i rimborsi.
In sintesi:
Il documento evidenzia una grave emergenza legata alla proliferazione della fauna selvatica, con impatti economici e sanitari, e denuncia inefficienze burocratiche e sovrapposizioni di competenze che rallentano gli interventi di contenimento. Si chiede un intervento deciso e riforme normative per migliorare la gestione della caccia e dei risarcimenti, al fine di proteggere gli agricoltori e il territorio.
fonte: Il corriere – settimanale di Alba, Bra, Langhe e Roero
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