Massimo Buconi respinge al mittente gli attacchi della Brambilla
Massimo Buconi respinge al mittente gli attacchi della Brambilla
Massimo Buconi, Presidente nazionale di Federazione Italiana della Caccia,risponde alle affermazioni dell’Onorevole Maria Vittoria Brambilla sulla caccia. Ecco una sintesi dei punti principali e il contesto:
Contesto e tono generale
- Buconi critica le dichiarazioni di Brambilla, considerandole opinioni personali che vengono presentate come verità assolute.
- Accusa l’onorevole di mancanza di rispetto istituzionale nei confronti delle Regioni, sottolineando il ruolo delle istituzioni democraticamente elette nel regolare la caccia.
- Rifiuta le affermazioni secondo cui le leggi regionali e statali violino direttive comunitarie sulla tutela della fauna, fornendo esempi specifici come la caccia alla tortora in Sicilia e il prelievo di colombacci in Emilia Romagna.
Punti specifici affrontati
- La caccia alla tortora in Sicilia è autorizzata dall’UE.
- Il declino dei colombacci è stato valutato dall’ISPRA, che ha concesso il prelievo fuori dal periodo di caccia, con il consenso di enti venatori e quasi silenzio delle associazioni animaliste.
- Buconi smentisce la Brambilla affermando invece che i giovani e le donne si avvicinano di più alla caccia.
- Sostiene che l’ambiente e la fauna hanno problemi più gravi di una caccia regolamentata e sostenibile, e che senza la presenza dei cacciatori l’ambiente rischierebbe di essere abbandonato a sé stesso.
Critiche alla posizione di Brambilla
- Buconi accusa Brambilla di cercare di forzare leggi e norme secondo proprie convinzioni, citando in modo improprio l’articolo 9 della Costituzione e la legge a suo nome, che però sono state promulgate in modo diverso da come lei le rappresenta.
- Ricorda che le leggi sono fatte da istituzioni democratiche e che queste operano nell’interesse di tutti.
Conclusione
- Buconi conclude affermando che l’interesse dei giovani e delle donne nella caccia è in aumento e che l’ambiente si gestisce meglio con una regolamentazione, non con l’assenza totale della caccia.
In sintesi, il comunicato di Buconi rappresenta una difesa della pratica venatoria, contestando le critiche e le generalizzazioni di Brambilla, e ribadendo il ruolo regolamentato e sostenibile della caccia per la tutela dell’ambiente e della fauna.
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