Lupi in Oltrepò: La Festa è Servita

Lupi in Oltrepò: La Festa è Servita –  E Che Cibo! 🐷

Lupi in Oltrepò: La Festa è Servita, E Che Cibo!

VARZI (amena località nota anche per il salame)  L’Oltrepò Pavese, già noto per i suoi vini eccellenti, si sta trasformando in una sorta di… safari all’italiana. A quanto pare, i lupi hanno deciso che l’Appennino è troppo montano e stanno scendendo in massa verso la collina e la pianura, probabilmente alla ricerca di un posto con meno pendenza e, diciamocelo, un miglior segnale Wi-Fi. ( Questo dopo l’invasione di altre zone come ad esempio la Riviera riminese)

Secondo gli ultimi, faticosissimi calcoli dell’Università di Pavia (un plauso a chi ha dovuto percorrere 39 sentieri a piedi – speriamo che almeno la gita sia stata pagata), il 2024 ci regala un bottino di circa sessanta lupi. Un aumento leggerissimo rispetto ai cinquanta dell’anno scorso, ma non preoccupatevi troppo: siamo comunque in calo rispetto al boom del 2022 con i suoi ottanta lupi. Insomma, un andamento altalenante che dimostra la loro innata capacità di non farsi contare con precisione. Sono animali selvatici, non comparse di un film!

🍽️ Il Menù del Lupo: Da Chef a Scroccone

Ma la vera notizia, quella che ci fa versare una lacrima di commozione e un’altra di ilarità, è il cambio di dieta. Sembra che i lupi, con un pragmatismo invidiabile, abbiano deciso di abbandonare i “delicati” caprioli e daini per buttarsi… sul cinghiale.

E qui arriva il colpo di genio della natura:

Il cambiamento è dovuto principalmente al fatto che la peste suina ha causato la morte di numerosi esemplari permettendo al lupo di rifocillarsi facilmente senza faticare nella ricerca delle prede.

Capito? I nostri lupi non sono diventati migliori cacciatori, sono semplicemente diventati opportunisti di prima classe. Hanno trovato un gigantesco, succulento, e purtroppo malato buffet self-service di cinghiali. E pensare che c’è gente che si alza all’alba per andare a caccia. I lupi, invece, si godono il brunch, con un cinghiale già “preparato” dalla peste suina.

E per i più preoccupati, l’Università ci rassicura: la peste suina non si trasmette tra specie diverse. Quindi, a meno che non abbiate un abbonamento per farvi sbranare da un lupo sazio di cinghiale malato, siete al sicuro.

🤰 Un Oltrepò che Pulsa di Vita (Selvatica)

Sono state le fototrappole a confernare l’espansione, fornendoci anche il piccante dettaglio delle femmine adulte gravide filmate e ben visibili. Beh, l’amore non va in vacanza, neanche tra i predatori.

Attualmente, abbiamo 14 branchi che si spartiscono in modo democratico gli 887,8 chilometri quadrati del loro regno. E ci tengono a farci sapere che non sono rimasti solo sulle alture; il loro areale è “continuo dalla fascia di montagna a quella di bassa pianura”. In pratica, come una catena di hotel a cinque stelle, sono ben distribuiti in zone strategiche (tanto almeno fino a Marzo nessuno gli potrà dire niente alla faccia del “declassamento“:

  • Zona VIP Montanara: Romagnese, Brallo, Menconico. Qui ci sono i branchi più altolocati.

  • Zona Residenziale Collina: Ponte Nizza, Varzi, Val di Nizza. Per chi ama la vista.

  • Zona Periferica Bassa: Borgoratto Mormorolo e Montalto Pavese. Qui si alloggiano i lupi che non vogliono fare troppe scale.

Rovescala con 2 esemplari; Montalto Pavese 8; Colli Verdi 1; Val di Nizza 3… La lista continua, come un censimento di VIP in un resort. Si spera che i pochi esemplari solitari (come quello a Colli Verdi) non si sentano troppo soli in mezzo a tutti questi branchi.

Insomma, l’Oltrepò Pavese è ufficialmente un grande e succulento esperimento di ecosistema, dove i lupi hanno imparato l’arte dell’economia della fatica. Caccia al cinghiale? No, grazie. Aspettiamo che muoia da solo.

Fonte: La Provincia Pavese

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