LETTERA APERTA AI SOCI DELLA S.I.P.S.

Riceviamo e pubblichiamo questo accorato appello di un noto segugista, il dott. Gian Carlo Bosio, che punta il dito contro il commissariamento della SIPS, esortando tutti i soci, quelli che hanno ancora a cuore la passione per la cinofilia e per il segugio, a non perdere altro tempo. Dura critica anche nei confronti dell’ ENCI, accusata di immobilismo. C&D

LETTERA APERTA AI SOCI DELLA S.I.P.S.

(Società Italiana Pro Segugio)

Cari Soci, cari Segugisti,

scrivo queste righe con il cuore colmo di amarezza, ma anche con la ferma volontà di scuotere le coscienze di chi, come me, ha a cuore il futuro della nostra amata SIPS e di tutto il

La nostra società è commissariata.

Un commissariamento che, a mio parere e secondo una lettura attenta dello Statuto e del Regolamento di attuazione ENCI (art. 23.7, lett. c), non trova fondamento né giuridico né morale. Tale articolo prevede infatti il commissariamento solo in presenza di gravi irregolarità documentate e quando l’attività del socio collettivo risulti in contrasto con i principi e le finalità dell’ENCI. Nel comportamento della SIPS, tutto ciò non si riscontra. E allora viene da chiedersi: perché questo commissariamento? … A molti appare come un atto mirato, punitivo, incomprensibile. Ma ciò che è ancora più grave è il silenzio che lo circonda.

Siamo in una situazione di stallo. Un immobilismo figlio dell’ignavia di tanti.

Troppi segugisti tacciono. Troppi presidenti provinciali sembrano ormai piegati al quieto vivere. E i presidenti regionali? Inerti. Fermi. A volte addirittura compiacenti.

 

Dove sono le voci libere? Dove sono gli uomini che dovrebbero difendere la storia e la dignità della nostra associazione?

Si partecipa ancora alle “verifiche zootecniche”, che un tempo erano momenti di confronto, crescita e passione. Oggi, ridotte a semplici “gare”, che si celebrano come se nulla fosse, mentre la casa brucia.

Si tira avanti, in silenzio, come se partecipare bastasse a salvare un mondo che invece si sta sgretolando.

E l’ENCI?

L’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana continua a rimanere impassibile, muto davanti a un problema drammatico: quello delle predazioni da parte dei lupi.

Cani sbranati nei boschi, durante la caccia, negli allevamenti, nei recinti, nelle case. Segugi, pastori, cani da caccia, cani da compagnia: nessuno è risparmiato.

Eppure, da parte dell’ENCI non si registra una presa di posizione netta, né azioni concrete. Dove dovrebbe esserci difesa e tutela, troviamo silenzio e attendismo.

Nel frattempo, la rivista “I SEGUGI”, voce ufficiale della SIPS, è sparita.

Sei numeri mancanti, nessun aggiornamento, nessuno spazio di confronto. Era un pilastro, un punto di riferimento per tutti noi. Oggi è un vuoto che pesa.

Eppure, nessuno si indigna. Nessuno alza la voce.

Ma ricordiamocelo bene: chi non sa ribellarsi, non può lamentarsi.

Nel 2010 eravamo quasi 18.000 soci. Qualcuno dice: “Erano altri tempi.”

Io dico: c’erano altri uomini. Uomini capaci di guidare, di agire, di difendere una passione che andava oltre il singolo evento o la singola medaglia.

E oggi? Dove sono finiti quei valori? Quella fierezza? Quella determinazione?

Segugisti, amici, soci: è tempo di rialzare la testa.

Non possiamo più stare fermi, intimoriti, divisi.

La SIPS ha bisogno di voi. Il SEGUGISMO ha bisogno di dignità. Di orgoglio. Di coraggio.

Non accontentiamoci di sopravvivere tra le macerie di ciò che fu. Lottiamo per ricostruire, per ridare voce a una comunità che merita rispetto e rappresentanza.

Forza SEGUGISTI, è ora di risvegliare le coscienze. Chi ama davvero il segugio, chi rispetta questa storia, chi crede nella SIPS… parli, agisca, reagisca.

 

Con fermezza e passione,

GIAN CARLO BOSIO

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