Impatto degli Ungulati Selvatici sui Sistemi Socio-Ecologici
Impatto degli Ungulati Selvatici sui Sistemi Socio-Ecologici
Gli ungulati selvatici hanno un impatto significativo sui sistemi socio-ecologici in Europa. Analizzare le tendenze demografiche su larga scala in un insieme di specie diverse può aiutare a identificare i fattori ambientali e socio-economici che influenzano queste popolazioni.
Dati e Metodologia
Abbiamo raccolto dati annuali sugli abbattimenti venatori di 7 specie di ungulati selvatici di grande interesse gestionale in 25 paesi europei tra il 1975 e il 2018. In totale, i dati comprendono 11.046 abbattimenti. Le specie analizzate includono il capriolo, il cervo nobile, il cinghiale, il daino, il muflone, e il camoscio alpino.
Tendenze Temporali
Aumento degli Abbattimenti
Il numero di cervi nobili, daini e cinghiali abbattuti è aumentato costantemente in tutta Europa. Questo incremento si è verificato nonostante le variazioni nell’uso del suolo e nel clima, con lievi differenze tra i paesi.
Diminuzione degli Abbattimenti
Al contrario, gli abbattimenti di caprioli sono diminuiti in sei paesi europei dalla fine degli anni ’90. Le cause probabili includono la riduzione delle aree di ecotono, la predazione, la competizione intraspecifica e la severità del clima. Inoltre, gli abbattimenti di camoscio alpino in Austria e Svizzera sono calati significativamente, probabilmente a causa dell’aumento delle temperature che riducono la sopravvivenza dei piccoli ad alta quota.
Gli abbattimenti di cinghiali sono diminuiti in Polonia, Estonia, Lettonia e Lituania a seguito dell’epidemia di peste suina africana del 2013-2014.
Differenze nei Regimi di Gestione
Le differenze tra i paesi con regimi di gestione distinti per gli ungulati selvatici sono risultate solo lievi. Sebbene molti studi abbiano attribuito i cambiamenti del paesaggio come la causa principale dell’aumento degli ungulati in Europa, la nostra ricerca evidenzia importanti differenze specifiche tra le specie.
Implicazioni per la Conservazione
È cruciale prevedere come i cambiamenti del paesaggio e del clima, unitamente alla crescente presenza di grandi carnivori, influenzeranno le popolazioni delle specie che già mostrano segnali di declino, come il capriolo europeo e il camoscio alpino. Queste informazioni sono fondamentali per sviluppare strategie di gestione efficaci e sostenibili.
Questo il link originale dove trovare l’articolo: Trends of ungulate species in Europe: not all stories are equal
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