ENCI: importanti cambiamenti nel Consiglio. Sfiduciato il Presidente Balducci.
Di seguito pubblichiamo il testo del comunicato inviatoci dall’ENCI in merito all’elezione di nuovi organi del consiglio. CARI AMICI CINOFILI,
In allegato si trasmette il comunicato trasmesso da parte del Comitato Esecutivo dell’ENTE NAZIONALE DELLA CINOFILIA ITALIANA che, nell’interesse dei soci, chiarisce l ultime vicende, tra cui la sfiducia a Francesco Balducci.
GIAN CARLO BOSIO
Comunicato a firma del Comitato Esecutivo circa le recenti vicende associative culminate con l’elezione di nuovi organi in seno al Consiglio dell’ENCI.
Cari Soci,
recentemente avrete avuto notizia di importanti cambiamenti occorsi in merito alla distribuzione delle cariche all’interno del Consiglio Direttivo dell’ENCI. All’esito di un periodo piuttosto travagliato ci preme chiarire l’accaduto e tranquillizzare tutti gli Associati circa l’effettiva e serena operatività dell’ENCI, dei suoi Organi e del Consiglio tutto.
La sfiducia al Presidente Balducci, deliberata all’unanimità dei votanti nel corso del Consiglio Direttivo del 18 settembre, è stato il punto di arrivo di una dolorosa serie di spiacevoli incomprensioni occorse tra il Consiglio e l’allora Presidente. Da alcuni mesi un numero sempre più alto di Consiglieri affermava con insistenza di non sentirsi più rappresentato dalla presidenza. Numerosi sono stati i tentativi di portare sul tavolo del Consiglio la discussione su queste difficoltà, ma ciò nonostante le discussioni più aspre si sono svolte su tavoli esterni, certamente meno appropriati, e finanche sui forum dei social media, il luogo meno adatto alla gestione di un’istituzione quale è l’ENCI. Lo statuto dell’ENCI prevede che la gestione dell’Ente sia affidata ad un Consiglio Direttivo, in parte eletto dai Soci e in parte nominato con altre modalità. Il Presidente dell’ENCI è il rappresentate e l’esecutore della volontà espressa dal Consiglio Direttivo. Proprio in considerazione di tale impostazione sono stati valutati come gravi da parte del Consiglio episodi, verificatisi nell’ultimo anno, di scollamento tra la presidenza ed il Consiglio medesimo, che veniva informato solo saltuariamente, parzialmente e a volte a cose fatte, delle attività in essere che coinvolgevano l’ENCI non solo nei rapporti con gli associati e con le istituzioni pubbliche, ma anche con altri soggetti economici che svolgono attività commerciali estranee agli scopi statutari dell’ENCI . Persino in attività che potrebbero sembrare ordinarie, quali l’acquisto dell’automobile di servizio, il noleggio di un’auto per il presidente o l’acquisto di un tappeto di erba sintetica per le prove di agility, le pressioni che giungevano al Consiglio dall’esterno rendevano difficile deliberare con serenità e solo al fine di porre l’interesse per la cinofilia nazionale al di sopra delle questioni di interesse personale. A tutt’oggi utilizzando questo tipo di pressioni si tenta di minare la
serenità di alcuni consiglieri, ma l’unità di intenti che è stata stabilita all’interno del Consiglio ENCI consentirà di farvi fronte con maggiore tranquillità. Ancora più complessa, e conflittuale, è stata la gestione di articolate problematiche sorte in seno ad un Consiglio Cinofilo Regionale che stava iniziando ad operare in autonomia rispetto all’ENCI, acquisendo autonomia gestionale e patrimoniale in difformità dal dettato statutario.
Dopo ripetuti incontri e tentativi di confronto tra i Consiglieri, che purtroppo non hanno sortito l’effetto auspicato, onde evitare il dilagare di un conflitto che si faceva sempre più insanabile e che avrebbe avuto ripercussioni gravi anche sulla futura gestione dell’Ente e dell’Expo Mondiale, la maggioranza dei Consiglieri, nella seduta del 18 settembre, ha formalizzato la citata mozione di sfiducia nei confronti del Presidente, cui è seguita la convocazione di un nuovo Consiglio Direttivo per il 2 di ottobre onde consentire anche ai consiglieri assenti di prendere parte alla nuova seduta per l’elezione delle cariche sociali.
In entrambe le occasioni è stato apprezzabile il contegno dei Consiglieri di nomina Ministeriale e AIA i quali hanno entrambi ritenuto, stante la loro particolare qualifica, di astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione, mantenendo un ruolo di assoluta terzietà.
In passato, nella storia dell’ENCI, si è fatto più volte ricorso allo strumento della sfiducia nei confronti del Presidente. Emblematico l’episodio occorso nel 2001 quando il Consiglio proseguì la propria attività, dopo il ricorso a tale istituto, a seguito delle immediate dimissioni del Presidente. Sintomo eclatante del clima che si è respirato negli ultimi mesi è rappresentato dall’invio a tutti i Consiglieri, subito dopo la delibera di sfiducia e prima della seduta destinata all’elezione delle cariche sociali, di una formale diffida nella quale si qualificava l’intervento come “fatto di inaudita gravità rivelativo delle reali intenzioni del Consiglio Direttivo di addivenire ad una vera e propria occupazione dell’Ente in questione con ogni mezzo lecito e/o illecito”.
Tale affermazione rappresenta, in sintesi, il motivo per il quale il Consiglio ha dovuto deliberare la sfiducia al proprio presidente: non potendo accettare che l’ENCI fosse visto come un regno, ove si ha il diritto di regnare sino alla morte, o una società per azioni, ove l’azionista di maggioranza ha il diritto perpetuo di nominare o cooptare i propri rappresentanti.
L’ENCI è un’istituzione, nella quale i Soci sono chiamati ad eleggere il Consiglio Direttivo il quale, a propria volta, sceglie un Presidente nel quale si identifichi e che lo possa rappresentare. Quando queste condizioni vengano meno è lecito, e persino doveroso, voltare pagina. Il Consiglio ha avuto il coraggio di farlo, e lo ha fatto in pieno accordo, nel rispetto della legalità, dello statuto e dei regolamenti vigenti, all’unanimità dei votanti con l’astensione di quei consiglieri che non si sentivano, per diversi motivi, di formalizzare la propria posizione. Con la medesima unità di intenti il Consiglio ha ripreso la propria attività all’insegna della collegialità delle delibere e della trasparenza di ogni discussione.
Tutti i Consiglieri che hanno preso parte ai lavori del 22 ottobre u.s. hanno potuto constatare il clima di collaborazione che ora si respira all’interno del Consiglio, essendo state abbattute le barriere che prima separavano i consiglieri tra maggioranza e minoranza. Lo spirito che ora anima i lavori è quello della squadra che opera in sintonia in vista dei grandi appuntamenti che aspettano l’ENCI. L’esito delle elezioni non è stato sovvertito: i Consiglieri eletti con la lista che è risultata vincitrice stanno semplicemente cooperando con tutti i cinofili al fine di ripristinare nel più breve tempo possibile il doveroso clima di trasparenza e di unità di intenti che deve caratterizzare l’azione dell’ENCI. Proprio a tutela della trasparenza, dando seguito ad una proposta da tempo formalizzata dal coordinatore del comitato per l’esposizione mondiale, sarà costituito un collegio di revisori cui sarà affidato il compito di verificare il bilancio dell’Expo Mondiale a garanzia di tutti gli associati.
Anche sul fronte delle Norme tecniche è stato avviato un tavolo per la semplificazione degli adempimenti per l’iscrizione delle cucciolate e per la modernizzazione della normativa sugli affissi: a tale proposito sono i benvenutitutti i suggerimenti che i cinofili italiani vorranno inviare all’ENCI in questastimolante fase di rinnovamento.
Il Comitato Esecutivo ENCI
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