Alto Garda: saranno abbattuti il 98% dei cinghiali. Dal 5 giugno il via delle operazioni. Monta la polemica.
Dopo le polemiche delle scorse settimane e dopo che la Provincia di Brescia, con il Presidente Molgora, aveva ascoltato la voce dei comuni, il parco dell’Alto Garda è stato dichiarato non idoneo per i cinghiali ed è stata presa la decisione di un intervento di contenimento drastico. Nei giorni scorsi, il presidente della Comunità montana che gestisce il Parco Alto Garda aveva spiegato i dettagli della delibera con cui è stato chiesto alla Regione Lombardia un intervento affinché il territorio venisse dichiarato non idoneo alla presenza di cinghiali.
L’iniziativa ha causato le proteste dei cacciatori, alle quali si sono aggiunte quelle della Lega Nord, per voce del consigliere regionale Fabio Rolfi.
“La trovo totalmente sbagliata, e francamente anche controproducente – aveva spiegato Rolfi –. Dichiarare il territorio del Parco Alto Garda come non idoneo alla presenza dei cinghiali, significherebbe penalizzare in maniera del tutto sproporzionata i cacciatori e l’attività venatoria”.
Le proteste dei cacciatori si concentrano sul fatto che la “non idoneità” del territorio non consentirebbe il prelievo del cinghiale col sistema della braccata, attualmente utilizzato per garantire consistenti prelievi del suide. In Alto Garda, nel 2012, su 450 animali più di 400 sono stata abbattuti proprio con questo sistema.
Per Rolfi, però, con conseguenze che anche per il mondo agricolo non oso immaginare. Il numero eccessivo di cinghiali in quella zona è un problema che va invece risolto incoraggiando le operazioni di contenimento e cominciando ad immaginare un percorso legislativo che possa valorizzare la produzione di carne di cinghiale dell’alto Garda. Non si risolve un problema causandone un altro”.“ Le operazioni di contenimento partiranno giovedì 5 giugno nei territori di Gargnano, Valvestino, Tignale e Tremosine, dove l’attività venatoria è solitamente preclusa, proprio per l’esistenza dell’area protetta. Il compito sarà affidato infatti ad una squadra composta da un minimo di tre a un massimo di cinque cacciatori abilitati che potranno abbattere i cinghiali a volontà, per fa sì che si diminuisca drasticamente la loro presenza e ridurre così i danni per le coltivazioni e la salvaguardia della vegetazione. Gli animali uccisi saranno trasferiti al macello della Cooperativa Alpe del Garda a Tremosine.
Caccia & Dintorni
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