Elezioni europee – le lusinghe della politica
Ci risiamo. Con l’avvicinarsi delle elezioni europee i falchi diventano colombe e così i partiti, quelli per lo meno tradizionali, tornano a strizzare l’occhio ai cacciatori attraverso le loro associazioni. “Caro amico cacciatore la partita si gioca in Europa, a Bruxelles e noi vogliamo essere li per sostenere e difendere la passione venatoria”. Tante belle parole, altrettante promesse, ma solo bugie. Il fatto più sconcertante è che comunque alla fine qualcuno ci casca e indica ai propri associati un nome e un partito.
Un po’ quello che sta avvenendo in tutta Italia, ma con particolare insistenza in Lombardia. Dopo il fallimentare tentativo di presentare il partito dei cacciatori, ecco di nuovo che ci si lascia incantare dalle sirene della politica. C’è chi si porta avanti incontrando questo o quello (eurodeputati uscenti o presunti candidati) e c’è chi si mostra a pranzi e cene con gli stessi personaggi annunciati il giorno prima dall’associazione rivale. Poi c’è chi incontra segretamente il delfino (quello di adesso… fin che dura) di Berlusconi, Toti (con una sola “t”, altrimenti sarebbe un vero centravanti di sfondamento) per trattare un posto in lista. Ma è chiaro che questi signori dicono di sì adesso, per avere in cambio una bella fetta di voti, ma nessuno ci crede più. Specialmente dopo che Berlusconi, intervenendo telefonicamente ad un’assemblea di un Club di Forza Italia, ha detto esplicitamente che in Italia ci sono 10 milioni di persone con diritto al voto che posseggono cani e gatti d’affezione e che bisogna tenere in considerazioni chi ama gli animali, condividendo ovviamente il “manifesto” della Brambilla. Poi, citando senza pudore niente meno che Madre Teresa di Calcutta (ma poteva starci anche San Francesco d’Assisi o San Giuseppe a cavallo di un asino), si è detto vicino al mondo animalista e che in Europa si dovrà tenere conto degli animali in tutti i sensi.
A parte il fatto che oggi vale più l’animale della persona umana, qui si sta mercificando una categoria, strumentalizzandone l’ideologia. A Berlusconi, a Forza Italia e a compagnia bella in questo momento interessano solo i voti. Punto e basta. Altro che animali e animalisti, in un momento di grande difficoltà bisogna raccattare i voti dove ci sono e in Italia questo bacino animalista è davvero molto più interessante di quello della caccia e della produzione armiera.

Beppe De Maria
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