Modifica art.16 – Un “Tutti contro Tutti” mortificante

Modifica art.16 – Un “Tutti contro Tutti” mortificante

Caccia: Un “Tutti Contro Tutti” che Fa Male al Settore. La Riforma dell’Art. 16 Divide il Mondo Venatorio.

Il Crepuscolo della Caccia Sociale? Tra Tradizione Territoriale e Rischio Mercificazione

Siamo al punto di rottura. Quello che doveva essere un percorso di riforma condiviso per la Legge 157/92 si è trasformato in un’arena dove Libera Caccia, Arci Caccia, Federcaccia e ANUU si scambiano comunicati al veleno. Al centro della contesa c’è la cosiddetta “caccia sociale” e la modifica all’articolo 16, la norma che regolamenta le Aziende faunistico-venatorie e il delicato equilibrio del tetto del 15% del territorio agrosilvo-pastorale.

Il Cuore della Discordia: L’Articolo 16

La scintilla che ha fatto esplodere le polveri riguarda la gestione degli istituti privati. Da un lato troviamo la posizione di Coldiretti (con AB e CNCN), sostenitrice di una modifica che aprirebbe a nuove forme di gestione; dall’altro la ferma opposizione di Federcaccia, che vede in questa mossa un rischio per la tenuta del sistema attuale.

Le domande che ora circolano tra i cacciatori sono lecite e preoccupanti:

  • Quale sarà l’impatto reale sulle riserve esistenti?

  • Questa riforma agevolerà la nascita di nuove realtà o è solo il primo passo verso lo smantellamento del limite del 15%?

  • Il territorio riservato agli istituti privati diventerà presto l’unico orizzonte possibile?

Panni Sporchi e “Cabina di Regia”

C’è un vecchio adagio che recita: I panni sporchi si lavano in famiglia. Nel nostro mondo, quella famiglia dovrebbe essere la Cabina di Regia. Tuttavia, alla luce delle recenti schermaglie, sorge il dubbio se questo organismo abbia ancora l’autorevolezza (o la volontà) di mediare.

La nostra passione non esce certo bene da questo scontro. I toni pesanti e lo scambio di accuse reciproche non fanno altro che proiettare all’esterno l’immagine di un mondo profondamente diviso, proprio nel momento in cui la compattezza sarebbe l’unica difesa contro le pressioni esterne.

“Mettere in piazza divisioni così profonde non aiuta la caccia, ma offre solo argomenti a chi vuole vederla scomparire.”

L’Auspicio per il 2026

Non è nostra intenzione alimentare ulteriormente la polemica. Al contrario, registriamo con amarezza questa frammentazione, sperando che il 2026 porti con sé una dose di saggezza in più.

Il mondo venatorio ha bisogno di:

  1. Unità d’intenti vera, non solo di facciata.

  2. Collaborazione proficua tra le sigle associative.

  3. Una comunicazione unitaria verso le istituzioni e la società civile.

Senza questi pilastri, la riforma della 157 rischia di essere ricordata non per i benefici portati alla gestione del territorio, ma per essere stata la pietra tombale sulla coesione tra i cacciatori italiani.

GDM – C&D

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