Richiami vivi ? “Quelli di allevamento sopperiscono a quelli di cattura (ISPRA).
La Lega torna all’attacco e con questo comunicato intende smascherare, o quantomeno fare chiarezza, quelle che sono le posizioni del Ministero dell’Ambiente, a cui fa capo anche la caccia, e quelle dell’ISPRA. Marco Bassolini ci ha trasmesso le risposte rispettivamente fornire dal Ministro Galletti e da Ispra alle domande sul “Question Time” fatte alla Camera dagli On. Borghesi e Grimoldi.
Vi allego integralmente la domanda e poi risposta fumosa, discutibile e arrampicata sui vetri oltre che incompleta del Ministero dell’Ambiente e di ISPRA in merito al Question Time fatto alla Camera dai deputati della Lega Nord On. Stefano Borghesi e On. Paolo Grimoldi il giorno giovedì 24 LUGLIO 2014.
Sicuramente la risposta non ci soddisfa e ci risulta inaccettabile visto che: in primis risponde in modo vago e neanche a tutti i nostri quesiti inoltre ci preoccupa per contro convalida e dimostra quanto noi sosteniamo in merito agli inopportuni compromessi e limitazioni riportate nel decreto legge 91/2014 tenuto conto che nessuna direttiva comunitaria le ha mai richieste allo stato italiano.
Voglio riprendere allegando sotto e virgolettando due considerazioni (la prima del ministro Galletti e la seconda da ISPRA) che confermano ed avvalorano la nostra convinzione che questo DL preclude le catture dei richiami vivi attraverso i Roccoli ma ancor più fa palesemente trasparire il progetto politico di questo Governo e di Ispra di voler cancellare con giustificazioni discutibili che questa orgogliosa e secolare tradizione vada per norma sostituita con l’allevamento.
Ritengo che difendere tutte le tradizioni popolari, siano esse venatorie, culturali o identitarie, non possa essere una scelta discrezionale ma dev’essere per la politica un motivo di orgoglio ed un dovere morale di rispetto nei confronti delle proprie origini e della propria storia.
Bassolini Marco
Responsabile nazionale caccia Lega Nord Lega Lombarda
Risposta Ministro dell’Ambiente:
“Nel premettere che i compiti dell’ISPRA, sono molteplici e di valenza anche Internazionale, il Ministero dell’ambiente, quale organo vigilante, ha appurato che il mancato porre in essere delle attività lamentate dagli Interroganti sono state sospese poiché la cattura di uccelli al fine di richiamo è stata ritenuta non rispondente ai criteri imposti dalla direttiva 147/2009/CEE, pertanto in assenza di ragioni tecniche e giuridiche che motivino la cattura di uccelli selvatici a scopo di richiami), decadrebbe l’esigenza di formazione degli operatori addetti agli impianti di cattura. Allo stato attuale il decreto legge 91/2014, in corso di conversione, affronta la vicenda ponendo una soluzione normativa che farebbe venir meno la necessità di tali abilitazioni.”
Relazione Ispra:
“l’allevamento in cattività delle specie da utilizzarsi come richiami rappresenta difatti una modalità di approvvigionamento in grado di sostituire il prelievo in natura e consentire quindi l’applicazione piena dello spirito e del dettato dell’articolo 9, comma 1, lettera c) della Direttiva Uccelli 2009/147/CE; in assenza di ragioni tecniche e giuridiche che motivino la cattura di uccelli selvatici a scopo di richiamo decade l’esigenza di formazione degli operatori addetti agli impianti di cattura; si ritiene inoltre di aggiungere che le recenti modifiche al quadro normativo introdotte dal decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91 (Gazzetta Ufficiale n. 144 del 24 giugno 2014), hanno portato alla soppressione di ogni riferimento agli impianti di cattura dal comma 3 articolo 4, e conseguentemente anche al ruolo di ISPRA nel valutare l’idoneità del personale operante presso tali impianti;”
Caccia & Dintorni – la redazione
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