Richiami vivi : lettera dell’ Anuu alla Regione Lombardia – dare una concreta risposta al Governo.
Nel prendere atto della diffida sopra indicata, con la quale si vogliono vanificare gli sforzi organizzativi e regolamentari compiuti dalla Regione Lombardia nei decorsi anni sia rispetto alla Commissione UE/Env. sia, a livello tecnico, con ISPRA (ex INFS) per il che si vorrebbe annullare la regolarità anche dell’ultima delibera G.R. N. X/1985 del 20/6/2014 a valere per la stagione 2014 si deve considerare che la Corte di Giustizia della Comunità Europea in data 16/10/2003 nel procedimento C-182/02 ha affermato: “da quanto precede emerge che la caccia agli uccelli selvatici praticata a fini amatoriali durante i periodi indicati all’art. 7, n. 4, della direttiva può corrispondere ad un impiego misurato autorizzato dall’art. 9, n. 1, lett. c), della direttiva stessa, così come la cattura e la cessione di uccelli selvatici anche fuori dei periodi di apertura della caccia allo scopo della loro detenzione per essere utilizzati come richiami vivi o per fini amatoriali nelle fiere e mercati”. Pertanto, anche sotto questo profilo la CJCE definisce la problematica, più apparente che reale, con l’espressione “altra soluzione soddisfacente”, indicando espressamente la validità delle catture per richiami vivi!
Inoltre, al fine di legittimare la perfetta rispondenza degli adempimenti assunti dalla Regione Lombardia rispetto alle vigenti disposizioni comunitarie e alla legge n. 116/2014 recentemente approvata, sia il TAR Lombardia con ordinanza del 29/08/2014, che il Consiglio di Stato con successiva ordinanza del 7/10/2014, hanno respinto le lamentate richieste di enti protezionistici e hanno confermato la piena legittimità dell’operato svolto dalla Regione. A questo proposito, tuttavia, sorprende come un ente quale l’ISPRA dispensi, purtroppo da tempo, interpretazioni che non competono al suo ruolo tecnico come definito dalla legge 157/92.
Questo appare in particolare laddove l’Istituto intende evidenziare una presunta “soluzione alternativa” benché ormai da tempo la Corte di Giustizia abbia precisato come la cattura e il rifornimento dei richiami anche per le fiere e mercati sia un fatto legittimo nell’ambito delle Direttive europee in essere. Non si tralasci, inoltre, che l’ISPRA stesso ha ritenuto di approvare il piano di coordinamento per il rifornimento e per l’utilizzo dei richiami di cattura e di allevamento compatibilmente con un crono-programma operativo e con l’obbligo di munirsi di una banca dati di tutti i richiami posseduti in Lombardia, con notevole esborso economico e con gravosi tempi tecnici realizzativi sia per la Regione, che per i cittadini utenti: programma operativo ben accettato dalla stessa Commissione UE nel 2013.
Tutto ciò premesso appare evidente, infine, che una richiesta attraverso una diffida di annullare l’attività venatoria sotto questo profilo risulta assolutamente incoerente e inconcepibile dai punti di vista politico, tecnico e giuridico per le considerazioni sopra indicate che hanno solo il compito di intervenire contro la volontà del legislatore per la corretta applicazione della legge n. 116/2014, laddove il Presidente del Consiglio deve pubblicare il relativo DPCM.
Pertanto, in via riassuntiva, rimanendo a disposizione per ogni ulteriore informativa, invita la Giunta regionale e l’Assessore competente a dare una concreta risposta al Governo e per esso ai Ministeri competenti, affinché comprendano la situazione anche nei confronti della Commissione Europea, forse essa stessa distante da tali drastici provvedimenti se non perché mossa da pesanti interferenze di enti e organizzazioni totalmente ostili a una corretta gestione della caccia e delle sue attività collaterali, anche di grande valore economico e culturale, bisognevole solo dell’emanazione del DPCM, espressamente previsto all’art. 16, punto 1-bis, della L. 116/14
A disposizione per quant’altro, cordiali saluti.
Il Presidente Regionale ANUUMigratoristi (Domenico Grandini)
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