Richiami vivi in Lombardia : Fava risponde “picche ” al Ministro Galletti – “noi non chiuderemo i roccoli, c’è il parere favorevole dell’Ispra”.
“Alla diffida del ministro agli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta, declassata a portavoce del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, che invita la Regione Lombardia di annullare la delibera che autorizza l’attivazione degli impianti di cattura di uccelli selvatici da utilizzare come richiami vivi rispondo cortesemente che non annulleremo l’atto deliberato da Palazzo Lombardia e che riteniamo un simile invito un atto che minaccia la lealtà istituzionale, gravemente lesivo dell’autonomia e della condotta trasparente della Regione”. Questa la risposta dell’assessore lombardo all’Agricoltura, Gianni Fava, che non ha nascoto le sue perplessità per lanella decisione improvvisa del governo, nella quale – ribdisce – abbiamo avuto una frequente interlocuzione, improntata a lealtà e reciproco rispetto”.
Gianni Fava -“La delibera predisposta da Regione Lombardia sull’autorizzazione all’utilizzo dei richiami vivi – rammenta l’assessore lombardo – ha avuto fin da subito il parere favorevole dell’Ispra, che ricordo essere l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale di emanazione anche del ministero dell’Ambiente, alla luce del fatto che abbiamo seguito tutte le procedure previste dalla normativa nazionale”. “Sia il Tribunale amministrativo regionale che il Consiglio di Stato, hanno riconosciuto – aggiunge Fava – la legittimità dei nostri atti, rigettando la richiesta di sospensiva avanzata dalla Lega Anti Caccia”.
Se non bastasse al ministero dell’Ambiente – prosegue l’assessore lombardo alla Caccia – ricordiamo che abbiamo preso e poi rispettato tutti gli accordi presi con la Direzione Ambiente della Commissione europea nell’ambito della riunione “Pacchetto Ambiente”, alla quale prese parte il Ministero, mettendo in campo da parte nostra ogni sforzo politico, amministrativo e finanziario tale da ottenere come risultato la possibilità per la Regione Lombardia di autorizzare le catture dei richiami vivi, implementando la banca dati dei richiami vivi e riducendo progressivamente e in misura concordata con Bruxelles il numero di uccelli selvatici catturabili”.
Ora si resta in attesa della mossa del Ministro Galletti, che aveva detto perentoriamente che in caso di rifiuto si sarebbe provveduto con atto di forza da parte del Consiglio dei Ministri.
Caccia & Dintorni
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at 21:24
ma solo in italia fanno questi casini ,perchè negli altri paesi della comunita europea si comportano molto diversamente ……
at 22:28
La legge 161 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 24 agosto non mi pare attribuisca al ministro dell’ambiente alcuna autorità esclusiva per vietare la cattura di richiami vivi mentre al presidente del consiglio ed al consiglio dei ministri spetta entro 6 mesi il compito di regolamentare la materia in accordo con Ispra, regioni e province autonome, non tanto di vietarne l’applicazione. Al momento inoltre non c’è notizia di alcuna procedura d’infrazione da parte dell’Europa. Morale: si tratta di un tentativo per continuare ad ostacolare l’utilizzo dei richiami vivi mantenendo alta la pressione degli animalisti, che non si rassegnano ad abbandonare la battaglia . Questa notizia conferma che non esiste alcuna certezza per la caccia da appostamento e non bisogna abbassare la guardia . Personalmente ho accettato di rispettare tutti i divieti, le normative e le regole per potermi dedicare in serenità all’attività venatoria, ma il livello di esasperazione continua a salire. Non rinuncerò mai a rinnovare la licenza di caccia per non cedere a chi parla di ambiente seduto dietro ad una scrivania!