Prima vedere “cammello” …poi pagare
Prima vedere “cammello” …poi pagare
I consiglieri regionali chiedano subito la sospensione della tassa di concessione fino a che non sarà risolto il problema dei valichi.
La caccia alla piccola migratoria è sotto attacco da diversi anni, da quando sono stati chiusi i roccoli e mai più riaperti, da quando è stata imposta la banca dati, da quando sono scomparse (quelle vere) le deroghe. La debolezza del mondo venatorio è sotto gli occhi di tutti. Si potrebbero fare le cose ma non c’è la volontà di farle.
I capannisti lombardi, soprattutto quelli che si trovano nella disgraziata condizione di avere l’appostamento fisso su uno dei 475 valichi sottoposti a divieto venatorio, ancora oggi e per altre settimane dovranno attendere per sapere cosa gli riserverà il futuro.
Un preoccupazione condivisa da numerosi cacciatori titolari di appostamento fisso riguardo alla situazione di incertezza, che coinvolge i capanni sui valichi montani, attualmente soggetti a divieto. La questione si inserisce in un contesto di cambiamentinormativi e amministrativi che rischiano di compromettere le tradizioni venatorie e di creare ulteriori difficoltà per gli operatori del settore.
Ecco un riassunto e alcune riflessioni sui punti principali:
- Situazione Attuale:
- Molti capannisti hanno appostamenti fissi su 475 valichi sottoposti a divieto venatorio.
- La legge (DDL Montagna) ha ridotto questa lista a 23 valichi, ma il processo legislativo è ancora in corso, passando ora dal Parlamento al Senato e all’interpretazione regionale.
- La Regione dovrebbe emanare una delibera per restituire gli appostamenti ai titolari, ma i tempi sono incerti.
- Se il voto definitivo al Senato non arrivasse entro il 4 agosto, tutto slitterebbe a dopo il 10 settembre, con conseguenze sulla gestione e sulla tradizione venatoria.
- Proposta di Azione:
- Suggerimento di chiedere una sospensiva della tassa di concessione dell’appostamento fino a quando non sarà definita la questione dei valichi.
- Questo gesto di solidarietà potrebbe incentivare la politica ad accelerareare i tempi, considerando anche la perdita di entrate.
- La solidarietà tra i capannisti e il mondo venatorio lombardo è vista come fondamentale, anche se si teme che prevalga l’atteggiamento “armiamoci e partite”, cioè la volontà di andare avanti nonostante le difficoltà.
- Contesto più ampio:
- La chiusura dei roccoli e la revoca delle deroghe hanno rappresentato un attacco alle tradizioni della caccia alla piccola migratoria.
- La chiusura dei valichi rappresenta un ulteriore colpo alla cultura venatoria lombarda.
- La proposta di sospendere temp temporaneamente il pagamento della tassa rappresenta un gesto di solidarietà e una strategia per spingere le istituzioni a sbloccare la situazione.
Cosa si può fare?
- Le associazioni venatorie e i capannisti dovrebbero coordinarsi per chiedere formalmente alla Regione e alle autorità competenti una sospensiva delle tasse.
- È importante mobilitare i consiglieri regionali vicini alla causa venatoria per sostenere questa richiesta e accelerare i tempi.
- Un’azione collettiva, anche simbolica, può contribuire a far sentire la voce del mondo venatorio e a mantenere viva la tradizione.
Conclusione:
La situazione richiede azione immediata e solidarietà tra gli operatori. Solo unendo le forze e mostrando una posizione condivisa si può sperare di influenzare le decisioni politiche e amministrative, limitando i danni alla tradizione venatoria lombarda e ai capannisti coinvolti.
Prima vedere “cammello” …poi pagare !
C&D /GDM
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