Il lupo Vegetariano – spot francese sfida la natura
Il lupo Vegetariano – spot francese sfida la natura
Il “Lupo Vegetariano” di Intermarché: Quando il Marketing sfida la Natura
Dalla Francia arriva lo spot di Natale che trasforma il predatore in un consumatore “consapevole”. Ma dietro la favola sull’inclusività, si accende il dibattito sulla forzatura ideologica dei regimi alimentari.
In un’epoca in cui la pubblicità punta sempre più sull’emozione e meno sul prodotto, il colosso francese della GDO Intermarché è riuscito a scuotere l’opinione pubblica con un cortometraggio intitolato “Le mal aimé” (Il mal amato). Protagonista è un lupo che, per superare l’isolamento e la paura che incute negli altri animali, decide di compiere l’impensabile: rinunciare alla carne. Qui lo spot pubblicitario francese
Intermarché – Le Mal Aimé- una società d’oltralpe della GDO (grande distribuzione) che per Natale ha lanciato questa campagna pubblicitaria
La Trama: Tra Realtà e Animazione
Lo spot si apre con un contesto domestico: un bambino riceve in dono un peluche di lupo e ne è terrorizzato. Per rassicurarlo, lo zio inventa una favola (rappresentata con eleganti inserti animati) in cui il predatore per eccellenza sceglie di cambiare dieta per essere finalmente accettato dal bosco. La morale? Il lupo diventa “buono” e il bimbo si addormenta abbracciando il suo nuovo amico.
Il Nodo del Contendere: Cosa significa “Mangiare Meglio”?
Se l’estetica del video ha riscosso ampi consensi, è il payoff finale a far sollevare più di un sopracciglio: «Abbiamo tutti una buona ragione per iniziare a mangiare meglio».
Il messaggio, neanche troppo subliminale, suggerisce un’equazione diretta:
-
Carne = Aggressività e “cattive abitudini”
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Vegetariano = Inclusività e “mangiare meglio”
Questa narrazione ha diviso i commentatori. Se da un lato c’è chi, come Alessandro Sala sul Corriere della Sera, legge nello spot un inno all’universalità e al superamento del pregiudizio (“si teme solo ciò che non si conosce”), dall’altro molti critici vedono un’operazione di umanizzazione forzata della fauna selvatica.
La Natura non segue il Marketing
Il dibattito non riguarda solo le scelte alimentari umane, ma la rappresentazione distorta della biologia. Trasformare un predatore alfa in un erbivoro per renderlo “accettabile” viene visto da molti come un insulto alla dignità dell’animale e alle leggi della natura.
“L’intero spot si presta a interpretazioni imperniate sullo snaturare se stessi per ottenere la pubblica accettazione.”
Mentre sul web si consuma lo scontro tra chi applaude alla sensibilità del brand e chi accusa l’azienda di “greenwashing” ideologico, la realtà resta immutata: fuori dagli schermi dei superstore, il lupo continuerà a seguire il suo istinto e la sua biologia. Con buona pace dei creativi d’oltralpe, a Natale (e non solo) il lupo rimarrà un grande carnivoro e un grande predatore.
Fonte: Corriere della Sera
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