Forte Reazione ambientalista Contro gli Emendamenti sulla Caccia

Forte Reazione Contro gli Emendamenti sulla Caccia: Ambientalisti All’Attacco

Smentendo gli studi scientifici che comprovano da più fonti i veri dati di migrazione pre-nunziale . 

Art. 97 bis Modifica all’articolo 18 della legge 11 febbraio 1992 n 157

Forte Reazione Contro gli Emendamenti sulla Caccia: Ambientalisti All’Attacco

 

Le principali associazioni ambientaliste e animaliste italiane – Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf – hanno espresso una ferma e unanime condanna nei confronti degli emendamenti proposti dalla Lega, che mirano a stravolgere l’attuale disciplina venatoria. Al centro della polemica c’è la modifica dell’articolo 18 della legge 157/92, in particolare la norma che regola la durata della stagione di caccia alle specie migratorie.

Le sei sigle non usano mezzi termini, definendo la proposta come un “insulto alla scienza” e criticando aspramente la scelta di utilizzare la sessione di bilancio, un contesto ritenuto inappropriato, per un intervento di tale portata sulla normativa.

🛑 Due Punti Critici e la Violazione delle Norme UE

La contestazione delle organizzazioni si articola su due fronti principali che, a loro avviso, rischiano di compromettere la conservazione della fauna e di esporre l’Italia a sanzioni europee:

  1. Caos Normativo e Autocertificazione: Affidare alle Regioni la facoltà di stabilire l’inizio della migrazione prenuziale (primavera) equivarrebbe a un’autocertificazione, una mossa che, secondo gli ambientalisti, non ha alcuna logica di conservazione e che genererebbe solo un “caos amministrativo e legale“.

  2. Violazione della Direttiva Uccelli: L’idea di considerare l’inizio della migrazione solo quando «un contingente significativo di specie abbandona le aree di svernamento» è bollata come una “violazione grave e intenzionale” della direttiva europea. La normativa UE, infatti, impone la tutela dei primi uccelli che migrano, in quanto esemplari riproduttori più vulnerabili e vitali per la specie.

Le associazioni sollevano inoltre preoccupazioni riguardo ad altri emendamenti che mirano a eliminare il divieto di lucro per le aziende faunistico-venatorie. Tale modifica, si avverte, rischia concretamente di riaccendere il contenzioso con l’Unione Europea, aprendo la strada a una nuova procedura di infrazione con potenziali e pesanti sanzioni.

📢 Appello alle Forze Politiche

Di fronte a queste criticità, Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf lanciano un appello pressante. Chiedono alla maggioranza di farsi carico della situazione e di esercitare la propria influenza per ottenere l’immediato ritiro degli emendamenti. Al contempo, il centrosinistra è chiamato a mantenere una netta e inequivocabile opposizione a queste proposte legislative.

Ecco l’emendamento in questione:

97.0.1

Bergesio, Bizzotto, Cantalamessa, Dreosto, Testor

Dopo l’articolo, inserire il seguente: “Art. 97-bis (Modifica all’articolo 18 della legge 11 febbraio 1992, n. 157)

  1. All’articolo 18 della legge 11 febbraio 1992, n. 157, sostituire il comma 1-bis con il seguente “1-bis L’esercizio venatorio è vietato, per ogni singola specie:
  2. a) durante il ritorno al luogo di nidificazione che coincide con la decade in cui un significativo contingente della specie abbandona le aree di svernamento per dirigersi verso i luoghi di riproduzione;
  3. b) durante il periodo della nidificazione e le fasi della riproduzione e della dipendenza degli uccelli.

L’accertamento di detta decade e di detto periodo è rimesso alle Regioni anche ai fini della redazione dei calendari venatori stagionali.

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