FIDC Brescia- il Cacciapensieri della settimana.

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CACCIAPENSIERI

a cura di “FEDERCACCIA BRESCIA”

Dal Ministero dell’ambiente arriva uno stop alle deroghe regionali alle normative europee sulla caccia in materia di richiami vivi. Infatti, su proposta del Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, il ministro degli Affari Regionali Maria Carmela Lanzetta ha trasmesso ai presidenti delle regioni Lombardia ed Emilia Romagna una diffida in cui si chiede di annullare, entro 15 giorni, le delibere delle due regioni che, rispettivamente nel giugno e nel luglio scorso, hanno autorizzato l’attivazione di impianti di cattura di uccelli selvatici da utilizzare poi come richiami vivi. Nella comunicazione inviata a Lombardia ed Emilia-Romagna è stabilito che qualora le Regioni non ritirino entro il termine fissato le autorizzazioni concesse per la cattura di uccelli selvatici da utilizzare come richiami vivi, sarà il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro Galletti, ad annullare quei provvedimenti. Pronta la risposta della Regione Lombardia tramite l’assessore Gianni Fava, sollecitata anche da Federcaccia Lombardia con nota del 3 novembre. “Alla diffida del ministro agli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta, declassata a portavoce del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, che invita la Regione Lombardia di annullare la delibera che autorizza l’attivazione degli impianti di cattura di uccelli selvatici da utilizzare come richiami vivi rispondo cortesemente che non annulleremo l’atto deliberato da Palazzo Lombardia e che riteniamo un simile invito un atto che minaccia la lealtà istituzionale, gravemente lesivo dell’autonomia e della condotta trasparente della Regione”. L’assessore Fava, esprime poi “stupore per la decisione improvvisa del Governo, col quale abbiamo avuto una frequente interlocuzione, improntata a lealtà e reciproco rispetto. “La delibera predisposta da Regione Lombardia sull’autorizzazione all’utilizzo dei richiami vivi – ricorda Fava – ha avuto fin da subito il parere favorevole dell’Ispra, che ricordo essere l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale di emanazione anche del ministero dell’Ambiente, alla luce del fatto che abbiamo seguito tutte le procedure previste dalla normativa nazionale”. “Sia il Tribunale amministrativo regionale che il Consiglio di Stato, hanno riconosciuto – aggiunge – la legittimità dei nostri atti, rigettando la richiesta di sospensiva avanzata dalla Lega Anti Caccia”. “Se non bastasse al ministero dell’Ambiente ricordiamo che abbiamo preso e poi rispettato tutti gli accordi presi con la Direzione Ambiente della Commissione europea nell’ambito della riunione “Pacchetto Ambiente”. Arrivano quindi da Milano risposte chiare e precise. Questa decisione del Governo ha stupito tutti e francamente riesce difficile coglierne la logica. Una delibera regionale che supera due gradi di giudizio, TAR e Consiglio di Stato e che ha l’approvazione di Ispra e Direzione Ambiente UE la ritenevamo blindata, ma evidentemente a qualcuno non basta.

Ufficio stampa FIDC Brescia

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