Caccia: Il PD Chiede Riforma della 157/92
Caccia: Il PD Chiede Riforma della 157/92
Il PD Rilancia il Dibattito sulla Legge 157/92: “Non Esistono Leggi Intoccabili, Va Migliorata in Parlamento” – Il PD però è diviso … .
Dopo 33 anni dalla sua promulgazione, la Legge 157/92 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio) torna al centro del dibattito politico, con il Partito Democratico che ne chiede una verifica e un miglioramento in sede parlamentare. Nel frattempo però Eleonora Evi e Patrizia Prestipino, deputate del Partito democratico, hanno rivolto un’istanza ai presidenti di Camera e Senato manifestando la propria contrarietà all’ipotesi che la maggioranza introduca emendamenti a tema caccia all’interno della legge di bilancio. Evi e Prestipino hanno commentato che, in tema di caccia, la maggioranza difende «gli interessi della lobby degli armieri e della parte più ambigua del mondo agricolo e venatorio». Hanno inoltre aggiunto che il clima generale, in un contesto di «aumentati rischi d’incidenti» anche mortali, «riduce il parlamento a dare copertura a pratiche venatorie illecite e al bracconaggio».
🔍 Necessaria una Verifica Trentennale
🧱I deputati del PD Stefano Vaccari, Antonella Forattini, Maria Stefania Marino e Andrea Rossi sostengono che la normativa statale sulla caccia (Legge 157), dopo 33 anni, necessita di miglioramenti per superare le criticità e rafforzare il suo impianto.
La principale critica che muovono al Governo e alle destre è il metodo: l’errore è voler imporre le modifiche con un “colpo di mano” (ovvero senza il dovuto dibattito).
Secondo i deputati, la procedura corretta da seguire era quella che chiedono dall’inizio della legislatura:
- Presentare in Parlamento la relazione sullo stato di applicazione della Legge 157.
- Sulla base dei rilievi emersi, avviare approfondimenti e percorsi parlamentari per le modifiche.
🤝 Il Ruolo Cruciale dei Cacciatori e degli Agricoltori
In conclusione, i deputati DEM riconoscono il contributo di tutte le categorie che lavorano sul territorio per la salvaguardia degli ecosistemi.
“Se l’Italia è il Paese con il più alto tasso di biodiversità in Europa – concludono – lo si deve al contributo congiunto di agricoltori, ambientalisti e anche del mondo venatorio…”
Viene sottolineata la sinergia tra le istituzioni locali e il mondo venatorio, il quale svolge attività di controllo della fauna e di presidio del territorio, contribuendo alla tutela degli ecosistemi e alla sicurezza delle comunità.
La posizione del PD è chiara: la Legge 157/92 non è un monumento intoccabile, ma il suo miglioramento deve passare attraverso un dibattito parlamentare serio, basato su dati certi e mirato a rafforzare la gestione pubblica e la tutela della biodiversità, coinvolgendo attivamente tutti gli attori del territorio.
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