DDL caccia: Agrivenatoria e Coldiretti
DDL caccia: Agrivenatoria e Coldiretti
Fra le varie proposte di modifica al DDL caccia vi sono anche quelle di Agrivenatoria Biodiversitalia e Coldiretti che mirano ad un maggiore coinvolgimento del mondo agricolo – Istituzione governativo di un Ufficio caccia
Gli emendamenti proposti dai gruppi parlamentari e alcune associazioni in relazione al disegno di legge di riforma della legge 157/92, che regola la caccia e la gestione della fauna in Italia. Ecco una sintesi delle proposte e delle posizioni principali delle due sigle in oggetto.
- Rivendicazioni di Agrivenatoria Biodiversitalia e Coldiretti:
- Queste associazioni hanno proposto modifiche per migliorare l’impianto della legge, coinvolgendo anche i riservisti e gli agricoltori.
- Emendamenti formulati da Fratelli d’Italia e Lega:
- Circa 2.084 emendamenti, alcuni dei quali condividono le istanze di Agrivenatoria e Coldiretti.
- L’ostruzionismo del Movimento 5 Stelle ha rallentato il processo.
- Proposte già discusse o di interesse concreto:
- Escludere il demanio marittimo dalla programmazione venatoria (segnalato dall’Acma).
- Uniformare il titolo abilitativo per gli appostamenti fissi di caccia agli ungulati e ai colombacci.
- Ampliare la durata della stagione di caccia al cinghiale, iniziando dalla terza domenica di settembre, considerando anche le problematiche legate alla peste suina africana.
- Proposte relative al Ministero dell’Agricoltura:
- Costituire un Ufficio caccia per coordinare la gestione faunistico-venatoria.
- Assegnare al ministero il governo del piano straordinario per la fauna selvatica.
- Interventi sui cacciatori stranieri:
- Facilitare il noleggio e il comodato di armi per i cacciatori stranieri.
- Proposte specifiche per le aziende faunistico-venatorie:
- Riconoscere ai concessionari il diritto di ricercare e raccogliere i tartufi.
- Considerare la ricezione e l’ospitalità come attività agricole connesse all’esercizio della caccia.
In sintesi, le modifiche mirano a rafforzare la gestione faunistica, semplificare alcune attività venatorie, coinvolgere maggiormente il settore agricolo e migliorare le condizioni per i cacciatori, anche stranieri, con un’attenzione particolare alla tutela della fauna e alla gestione sostenibile delle risorse naturali.
C&D
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